Giovani verso la Sindone

La preghiera del 3 aprile è andata in diretta tv e social in tutto il mondo; il 4 maggio, per la prima volta dopo 30 anni, il Custode ha potuto celebrare la Messa nella Cappella del Guarini completamente restaurata (manca solo la croce sull’altare del Bertola, ma si farà). La celebrazione presieduta da mons. Nosiglia ha in un certo senso concluso un ciclo doloroso: la Cappella fu chiusa all’inizio degli anni ’90 per avviare i necessari restauri, e la Sindone scese – definitivamente – nell’area del Duomo. A restauri conclusi, l’incendio dell’11 aprile 1997 non solo azzerò il lavoro fatto ma creò problemi ben più gravi e drammatici: si temette, infatti, che la Cappella stessa implodesse e andasse perduta. Il cardinale Saldarini volle celebrare comunque l’ostensione del 1998: una fra le più frequentate e «amate», anche perché le immagini dell’incendio avevano fatto il giro del mondo, colpendo l’attenzione e suscitando la curiosità di milioni di persone.
Poi il lungo silenzio dei restauri. Enrica Pagella, direttore dei Musei Reali, ha potuto finalmente riconsegnare, qualche tempo fa, la Cappella al percorso museale di Palazzo Reale. L’arcivescovo Nosiglia, nell’omelia del 4 maggio scorso, ha ricordato che quello è e rimane uno spazio «sacro», luogo non solo di museo ma di culto e di preghiera.
Ora il cammino – religioso, culturale – che si snoda intorno alla Sindone continua. Il prossimo appuntamento è l’Incontro europeo dei giovani promosso dalla Comunità ecumenica di Taizé, e organizzato a Torino dalla Pastorale giovanile della diocesi. Rinviato a dicembre 2021 per la pandemia, si spera di poterlo celebrare nei giorni di Capodanno, tra fine dicembre ’21 e primi di gennaio ’22. Bisognerà individuare i modi «giusti» per garantire sicurezza a tutti i partecipanti e alle comunità torinesi che li ospiteranno. Ma anche per questi giovani la Sindone sarà una «proposta» importante di meditazione e di conoscenza.