Mons. Giuseppe Ghiberti, prete (1934-2023): una vita dedicata alla Chiesa torinese e alla Sindone

Giuseppe Ghiberti era nato a Murello, provincia di Cuneo e diocesi di Torino, il 16 settembre 1934. Prete dal 1957, viceparroco a Rivoli (San Martino) per un breve periodo, ha completato gli studi all’Università Gregoriana di Roma e a Monaco di Baviera. È mancato sabato 2 settembre alla Casa del Clero di Torino, dove era ricoverato da qualche mese.

Insegnante di Nuovo Testamento alla Facoltà teologica torinese e all’Università Cattolica di Milano, don Ghiberti è stato un «maestro» per generazioni di preti torinesi, che in lui hanno trovato non solo il professore di Sacra Scrittura ma un uomo e un prete di rara delicatezza e attenzione.

È stato a lungo cappellano delle monache presso la chiesa del Suffragio di corso Casale, dove abitava. Feconda e preziosa fu anche la lunga amicizia con le suore Carmelitane di corso Alberto Picco. Per molti anni si è impegnato nel servizio delle confessioni e dell’Eucaristia nel santuario di Santa Rita, dove per sua volontà martedì scorso si è celebrata la Messa di sepoltura, presieduta dall’arcivescovo Repole, suo ex allievo.

Ugualmente il suo ministero sacerdotale è stato dedicato alle aggregazioni laicali, come assistente delle Equipes Notre Dame, assistente ecclesiastico della Confraternita del Santo Sudario e dei docenti universitari cattolici. Su suo impulso è nata, dopo l’ostensione della Sindone del 1998, l’Amcor, Amici delle Chiese d’Oriente: un’associazione impegnata nella conoscenza e nel sostegno alle Chiese cristiane dell’Europa orientale e dell’Asia Minore, che sotto i regimi comunisti e anche negli anni più recenti sono bisognose di grande aiuto, sia economico che «mediatico».

Altro campo di impegno di don Ghiberti, quello ecumenico: ha sostenuto per molti anni gli impegni dell’Amicizia ebraico – cristiana e dell’Ottavario di preghiera. In tutte queste attività ha saputo attirare e coinvolgere persone e famiglie che hanno riscoperto un’appartenenza ecclesiale e la possibilità di concreti impegni di servizio.

È stato presidente dell’Associazione biblica italiana e membro (1997-2007) della Pontificia Commissione Biblica, il principale organismo della Chiesa cattolica in materia.

Presidente della Commissione era il cardinale Joseph Ratzinger, in quanto Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Col futuro Benedetto XVI mons. Ghiberti intratteneva rapporti di conoscenza e di amicizia fin dagli anni di Monaco di Baviera, dove Ratzinger era arcivescovo.

Gran parte dell’impegno, dell’intelligenza, delle culture di don Ghiberti è stata però dedicata alla Sindone.

Principale collaboratore degli arcivescovi Custodi si devono soprattutto a lui i grandi progetti che, dagli anni ’90, hanno messo in sicurezza il Telo e arricchito i significati ecclesiali e pastorali di quell’immagine; don Ghiberti fu l’animatore dei «Comitati» organizzatori delle ostensioni 1998, 2000 e 2010, in cui la diocesi lavorò a fianco di enti locali e fondazioni bancarie per eventi che erano insieme pellegrinaggi e importanti occasioni di conoscenza e promozione del territorio torinese e piemontese.

Mons. Ghiberti promosse la formazione della Commissione internazionale per conservazione, che indicò la modalità «distesa», e non più arrotolata, per la custodia del Telo. La nuova teca per la conservazione, realizzata da Alenia, è stata inaugurata nel 2000.
A lui hanno fatto capo anche i lavori del grande restauro del 2002, quando venne riesaminato e migliorato l’ordito della tessitura del Lino, eliminando anche le impurità accumulate nei secoli e le «toppe» che, dai tempi dell’incendio di Chambéry, rendevano più difficoltosa la «lettura» dell’immagine. Questo lavoro è stato compiuto dalla prof. Mechthild Flury Lemberg, esperta mondiale di tessuti che alla Sindone ha dedicato tutta la sua competenza di studiosa e la sua passione di credente.

Marco Bonatti

[ In ricordo di Mons. Ghiberti ]