Un libro a Bene Vagienna
Sabato 14 ottobre alle ore 16 nella prestigiosa sede di casa Ravera a Bene Vagienna, con la partecipazione degli autori, viene presentato il volume N. Balossino, G. Gagna e G,M. Zaccone, La Sindone, Bene Vagienna 2023, che raccoglie gli atti della Giornata di Studio organizzata dall’Associazione Amici di Bene il 16 ottobre 2021, in collaborazione con Il Centro Internazionale di Studi sulla Sindone e l’Associazione Cultores Sindonis.
I tre autori affrontano la “questione” Sindone secondo il punto di vista del proprio dominio di studio, incentrando la riflessione sull’immagine impressa sul Lenzuolo.
Nello Balossino presenta il contributo della fotografia alla conoscenza e studio della Sindone. Gli strumenti di rappresentazione fotografica sono diventati infatti parte fondamentale della ricerca scientifica, della documentazione e della divulgazione del sapere. L’abitudine porta però a prestare poca attenzione al fatto che ciascuno interpreta ciò che osserva in uno scatto fotografico, a seconda della risposta psicofisiologica della visione e del proprio bagaglio di conoscenza. La prima fotografia in bianco e nero della Sindone del 1898 (Secondo Pia) è stata una scoperta scientifica che ha svelato il segreto del comportamento di negativo fotografico dell’impronta e ha permesso la soggettiva interpretazione dei segni impressi sul telo: ciascuno possiede la propria immagine sindonica. Il segreto della genesi dell’impronta è però ancora occulto. La prima fotografia a colori del 1969 (G.B. Judica Cordiglia) non aiuta in questa indagine. Fa vedere nuovi aspetti morfologici e pone ulteriori interrogativi scientifici. Ineludibile comunque l’aspetto estetico: la bellezza del volto nella sua colorazione che appare naturale e lascia spazio all’immaginazione. Considerazioni analoghe valgono per le fotografie scattate negli anni successivi sia con strumenti analogici sia con quelli moderni digitali. Nuove immagini, nuove emozioni ma anche nuovi interrogativi. Conclude osservando che se la fotografia si impadronisce dell’essenza di ciò che riprende e ne svela misteri, diventa utilizzabile per vivere la Sindone.
Giorgio Gagna applica la sua formazione medica per fare una sintesi di quanto rivelano le lesioni presenti sul cadavere che è stato avvolto nel Lenzuolo. Le lesioni di tipo ed eziologia diverse vengono esaminate alla luce del percorso che in particolare dalla metà del secolo scorso ha visto impegnati medici di varie specializzazioni, fornendo una mappa esauriente della devastazione di quel corpo, evidenziando ancora una volta l’analogia con il racconto evangelico della Passione e morte di Gesù Cristo.
Gian Maria Zaccone affronta l’aspetto storico, non da un punto di vista cronistico bensì metodologico, riflettendo su questioni quali il rapporto nella storia tra la realtà di immagine ed il possibile status di reliquia della Sindone, il ruolo che quest’ultima può avere nella sua conoscenza, soffermandosi sul complesso rapporto tra gli uomini e il Telo, rapporto che presenta vari approcci, per la maggior parte sostenuti tuttavia da un’esigenza devozionale. Devozione che si esprime anche attraverso una ricca iconografia, delle cui ragioni si dà conto nel saggio.