SANTA MESSA

4 maggio

VENERAZIONE DELLA SINDONE

Memoria
 
Dal 1578, quando il duca di Savoia Emanuele Filiberto ne curò il trasferimento da Chambéry, la città di Torino custodisce nella Cappella adiacente al Duomo l’eccezionale reliquia, che viene ritenuta tradizionalmente la Sindone evangelica. Ricerche scientifiche, anche recenti, non sembrano infirmare i dati della tradizione: studi e rilievi fotografici hanno svelato nelle impronte sindoniche la figura di un uomo con i segni della crocifissione. Il culto e la devozione alla Sindone si riferiscono, come quelli di ogni altra « reliquia » o raffigurazione della passione, alla persona divina del Redentore. Ci richiamano, sull’esempio offertoci particolarmente da san Carlo Borromeo, da san Francesco di Sales, dal beato Sebastiano Valfrè, alla meditazione dell’amore di Cristo, crocifisso e risorto per la nostra salvezza.
« Raccolti d’intorno a così prezioso e pio cimelio, crescerà in noi tutti, credenti o profani, il fascino misterioso di Lui e risuonerà nei nostri cuori il monito evangelico della sua voce, la quale ci invita a cercarlo poi là dove Egli ancora si nasconde e si lascia scoprire, amare e servire in umana figura » (Paolo VI, 23 novembre 1973).
  
 
ANTIFONA D’INGRESSO                                                            1 Cor 1,23-24
Annunciamo Cristo crocifisso,
scandalo per l’uomo,
sapienza di Dio. Alleluia.
 
  
COLLETTA
O Padre,
che hai glorificato tuo Figlio, Gesù Cristo,
nella sua beata passione,
e lo hai costituito Signore nella sua risurrezione dai morti,
a noi che veneriamo la sua immagine
raffigurata nella santa Sindone,
dona di contemplare il suo volto glorioso.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
 
 
SULLE OFFERTE
Accetta questi doni, Signore,
e fa’ che testimoniamo nella vita
la morte e risurrezione del tuo Figlio,
che ora celebriamo nei santi misteri.
Per Cristo nostro Signore.
 
 
PREFAZIO
La potenza misteriosa della Croce

 

V. Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.

V. In alto i nostri cuori.
R. Sono rivolti al Signore.

V. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
R. È cosa buona e giusta.

Èveramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.

Nella passione redentrice del tuo Figlio
tu rinnovi l’universo
e doni all’uomo il vero senso della tua gloria;
nella potenza misteriosa della croce
tu giudichi il mondo
e fai risplendere il potere regale
di Cristo crocifisso.

Per questo mistero di salvezza,
uniti agli angeli e ai santi,
eleviamo a te un inno di lode
ed esultanti cantiamo:

Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Osanna nell’alto dei cieli.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Osanna nell’alto dei cieli.

 
 
ANTIFONA ALLA COMUNIONE                                          Sal 26,8b-9a
Il tuo volto, Signore, io cerco;
non nascondermi il tuo volto! Alleluia.
 
 
DOPO LA COMUNIONE
Signore nostro Dio,
come abbiamo riconosciuto nel pane eucaristico
colui che ha donato la vita per noi,
così possiamo amarlo e servirlo nei fratelli che soffrono,
in attesa che si riveli l’umanità nuova e perfetta,
nel corpo glorioso del Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna con te nei secoli dei secoli.
 
 
 
Si possono mantenere le letture del Lezionario feriale oppure scegliere le seguenti letture.
 
PRIMA LETTURA
Quelli che lo trafissero, si batteranno per lui il petto.
 
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
1, 4-8
 
Fratelli, grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono, e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primo­genito dei morti e il principe dei re della terra.
A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di sa­cerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la po­tenza nei secoli dei secoli. Amen.
Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo vedrà;
anche quelli che lo trafissero
e tutte le nazioni della terra si batteranno
per lui il petto.
Sì, Amen!
Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio,
Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!
Parola di Dio.
 
 
 
SALMO RESPONSORIALE
Fil 2, 6-11
 
Risp.   Gloria, onore a te, Signore Gesù!
oppure:
Alleluia, alleluia, alleluia.
 
Cristo, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
ma spogliò se stesso,
assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini.
Apparso in forma umana,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e alla morte di croce.
Per questo Dio l’ha esaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome.
Perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore,
a gloria di Dio Padre.
 
 
Oppure:
 
PRIMA LETTURA
Egli si è caricato delle nostre sofferenze.
 
Dal libro del profeta Isaia
52, 13 – 53, 5
 
Ecco, il mio servo avrà successo, sarà innalzato, onorato, esaltato grandemente. Come molti si stupirono di lui — tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quelle dei figli dell’uomo — così si meraviglieranno di lui molte genti; i re, davanti a lui, si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai ad essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito. Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per potercene compiacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
 
Parola di Dio.
 
 
SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 30
 
Resp. Fa’ splendere il tuo volto su di noi.
 
In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
per la tua giustizia, salvami.
Porgi a me l’orecchio,
vieni presto a liberarmi.
 
Mi affido alle tue mani;
tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
Tu detesti chi serve idoli falsi,
ma io ho fede nel Signore.
 
Esulterò di gioia per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria;
non mi hai consegnato nelle mani del nemico,
hai guidato al largo i miei passi.
Io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
nelle tue mani sono i miei giorni».
Fa’ splendere il tuo volto sul tuo servo,
salvami per la tua misericordia.
 
 
CANTO AL VANGELO
Cfr 1 Pt 2, 15
 
 Alleluia, alleluia.
Dalle tue ferite, o Cristo, siamo stati guariti.
 Alleluia.
 
VANGELO
Gesù, avvolto in un lenzuolo, fu deposto nel sepolcro.
 
Dal Vangelo secondo Marco
15,42-16,8
Venuta la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del Sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo de- pose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece roto- lare un masso contro l’entrata del sepolcro. Intanto Maria di Magdala e Maria madre di Joses stavano ad osservare dove veniva deposto.
Passato il sabato, Maria di Magdala, Maria di Giaco- mo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall’ingresso del sepolcro?». Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito di una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto». Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura.
 
Parola del Signore.
 
In allegato: